Cosa è la composizione fotografica 

Le fotografie oggi sono sempre di più una forma d’arte, un equilibrio fra la ricerca della perfezione tecnica e l’anima della foto, ovvero quello che si vuole rappresentare.

Emozioni, ricordi, idee, sensazioni: se si vuole intrappolare l’anima della foto, è bene studiare con cura la composizione fotografica che è una delle lezioni che ogni aspirante fotografo deve essere sempre in grado di ricordare benissimo.

La composizione fotografica consiste nella distribuzione dei vari elementi (oggetti, persone, animali, e via dicendo) dentro l’inquadratura della foto. Lo scopo della composizione fotografica è quello di guidare la persona all’interno dell’immagine, per consentirle di leggere con cura l’equilibrio ed il significato della foto stessa.

Ovviamente ci sono delle regole abbastanza precise per poter definire e stabilire la composizione fotografica, anche se non sono sempre da seguire alla lettera per non frustrare anche l’elemento di creatività ed originalità che è importante quando si scatta. Se volete saperne di più e approfondire il tema, vi consigliamo di visitare i siti specializzati da cui poter scaricare gratis delle guide per studiare la composizione fotografica ed altri temi importanti quando si fotografa.

Cerchiamo di capire quali sono le regole base della composizione fotografica e perché si tratta di un punto così importante quando si scatta.

Le regole della composizione fotografica

La composizione fotografica è questione di riuscire ad inquadrare, a comprendere bene chi è il soggetto della foto. Solo a quel momento, si sarà in grado di eliminare eventualmente gli elementi di disturbo e di guidare quindi lo spettatore verso quello che intendiamo rappresentare e quindi anche comunicare. La foto quindi deve avere un grande equilibrio fra i soggetti e lo sfondo, e questo richiede una certa esperienza e di conseguenza ‘l’occhio’ che si crea man mano.

La collocazione del soggetto varia a seconda di quello che vogliamo rappresentare. La foto può rappresentare un solo soggetto (ad esempio un falco nel cielo) il che aiuta la focalizzazione dell’attenzione dello spettatore su di esso, ma potrebbe anche raffigurare scene più caotiche, dove serve esperienza per far risaltare un soggetto al posto di un altro. Vediamo ora due classiche regole della composizione nelle foto.

Due tecniche di composizione fotografica

  1. La regola dei terzi. Si tratta di una delle regole fondamentali quando si scatta: consiste nella divisione della foto in nove quadranti uguali. Secondo questa teoria, per equilibrare al massimo l’oggetto nel contesto, il soggetto deve trovarsi decentrato su uno dei punti di intersezione delle linee verticali in cui viene divisa la foto. Le linee orizzontali della foto sono invece da usare per posizionare l’orizzonte al centro del fotogramma, per non sbilanciare il terreno rispetto al cielo.
    Secondo questa teoria della composizione fotografica, l’occhio dello spettatore comincia a muoversi all’interno della foto partendo dai quattro quadrati che si trovano proprio nel centro, e poi comincerà a spostarsi acquisendo informazioni anche dal resto della fotografia.
  2. Sezione aurea e spirale aurea. Un’altra regola della composizione fotografica che in realtà si tratta di una specificazione, un po’ più dettagliata e precisa, della già vista regola dei terzi. Ha origine antica: viene ideata da Fibonacci, celebre matematico, nel 1200.
    Fibonacci scopre il numero aureo, un rapporto di dimensione presente in natura che riesce a corrispondere perfetta armonia ed equilibrio visivo negli oggetti (ad esempio nelle conchiglie). Questa regola aurea venne quindi ampiamente utilizzata nel mondo dell’arte per creare composizioni di massimo equilibrio, estremamente armoniche alla vista, e dopo essere usate nell’arte passarono anche al mondo della fotografia.
    In questo caso nella composizione fotografica si sfrutta la sezione aurea, usando una griglia simile (ma non identica) a quella della regola dei terzi.