METALMECCANICA E SALDATURA: UN LAVORO DA DONNE
Quando si parla di metalmeccanica e saldatura si pensa subito ad una professione prettamente maschile. E se invece fosse un lavoro da donne?
Purtroppo con il tempo nella nostra cultura si è radicata l’idea che le donne non siano in grado di svolgere certe attività, pensando che i “lavori pesanti” non siano adatti al mondo femminile. Questo si riscontra nel bassissimo numero di donne che lavoro nell’ambito della metalmeccanica e della saldatura. Moltissime grandi aziende metalmeccaniche cercano disperatamente saldatori donne, per un’azienda poter vantare nel proprio staff un bravo saldatore donna è una caratteristica di gran valore e di orgoglio, ma purtroppo non le trovano. Le scuole di formazione e le fabbriche, infatti, hanno ancora oggi una bassissima percentuale di donne presenti.
Ma è davvero così difficile per le donne diventare delle professioniste in campo metalmeccanico?
LE DONNE SALDATORE NELLA STORIA
Le donne sono sempre state presenti in fabbrica e la storia ci insegna come la saldatura e la metalmeccanica in passato fossero anche un lavoro da donne.
A partire dai primi del ‘900 e poi con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale si ebbe una crescita importante dell’industria metallurgica e anche le donne fecero la loro parte. Nel periodo in cui la maggior parte degli uomini era impegnata al fronte, soprattutto, moltissime donne lavoravano nella produzione dell’industria bellica. Questo succedeva in Italia, in Europa e anche oltreoceano dove le donne impegnate nella costruzione di infrastrutture e nei cantieri navali arrivarono negli anni ’40 a creare addirittura un’icona femminista e patriottica: Rosie the Riveter.
La figura della donna saldatrice viene utilizzata, più tardi, anche dai regimi socialisti come icona di emancipazione e per incoraggiare la produttività.
Con il passare del tempo questa figura viene associata anche alla pubblicità e al cinema sottolineandone di più i contorni femminili, ma sempre mantenendo il suo aspetto positivo di donna combattiva e decisa: un esempio per tutti è di sicuro la protagonista del celeberrimo film Flash Dance: ragazza saldatrice di giorno con il grande sogno della danza.
LA SALDATURA PER LE DONNE OGGI
Le donne che oggi lavorano nel campo della saldatura e della metalmeccanica mostrano con orgoglio la loro professione e spesso raggiungono traguardi molto importanti senza temere il confronto con gli uomini, come riportato in questo articolo dell’OIL sulla parità di genere nel mondo del lavoro. Le donne trasformano la saldatura in arte, come Alexandra Ivleva, e molte altre sono vincitrici di concorsi internazionali e competizioni.
È il caso, ad esempio, dell’Italiana MARTINA Distefano, docente di corsi di saldatura per donne, 3°classificata alle “Olimpiadi Nazionali della Saldatura”, la più importante competizione nazionale di saldatura nonché docente della Scuola di saldatura più importante in Italia: Scuola ITAFORMA.
Si può dire sia arrivato il momento che il mondo riconosca appieno le capacità delle donne nella metalmeccanica e nella saldatura, incentivando e agevolando il lavoro femminile in officina.
Leggi anche l’articolo del Giornale di Vicenza sull’aumento richieste di donne saldatrici.
Itaforma da sempre crede che la saldatura sia per tutti. I suoi corsi di formazione sono riconosciuti in tutta Italia e in Europa e permettono di diventare saldatori specializzati professionisti con il conseguimento del patentino come previsto dalla normativa europea UNI EN ISO 9606.
Non fermiamoci alle apparenze. La saldatura è anche un lavoro da donne!
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