Casa di riposo per anziani: Come varia il costo ed il tipo di assistenza

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L’offerta della case di riposo e delle casa di riposo protetta è molto complesse e le famiglie spesso incontrano numerose difficoltà per orientarsi.

Lo scopo di questo articolo è spiegare come si articola l’offerta in questo settore, quali differenze ci sono a livello regionale e come varia la percentuale di costo a carico della persona assistita.

LA POPOLAZIONE STA INVECCHIANDO

La popolazione del nostro paese sta progressivamente invecchiando e quindi il numero di persone che ha bisogno di assistenza socio-sanitaria cresce.

Queste persone fanno fatica a lavarsi, a vestirsi, a mangiare, non si ricordano di prendere le medicine di cui hanno bisogno, a causa di disabilità oppure perché hanno problemi di memoria.

In queste circostanze se i famigliari non riescono a prendersi cura dell’anziano si può prendere in considerazione l’ipotesi di trasferirlo in strutture residenziali, chiamate RSA ovvero Residenze Sanitarie Assistenziali.

COSA PREVEDE L’OFFERTA ATTUALE

L’assistenza socio-sanitaria residenziale è contenuta nei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza che devono essere garantiti a tutta la popolazione come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 Novembre 2001.

Questa offerta tuttavia è molto complessa e per molte persone è difficile comprenderla, dal momento che varia da regione a regione.

I dati che si hanno a disposizione sono spesso frammentati, difficili da confrontare e, per questo, fare una valutazione completa è impossibile.

Secondo alcune ricerche condotte dall’Istat alcune strutture ospitano sia anziani che minori; altre ospitano maggiormente anziani, autosufficienti e non; altre ancora ospitano persone con disabilità, problemi di salute mentale e altre patologie.

La tendenza che emerge da queste ricerche è la progressiva privatizzazione delle strutture.

LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA LE REGIONI

Un altro dato certo è rappresentato dalle numerose differenze tra il Nord ed il Sud del Paese.

Secondo l’Istat al Nord ci sono più posti letto per persona rispetto al meridione: la rete di case di riposo ed RSA presenti al Nord è di tipo misto, quindi prevede sia strutture pubbliche che private.

Al Sud vince la logica detta cash for care: con questo termine si fa riferimento al fatto che nella maggio parte dei casi è la famiglia della persona anziana che si occupa di gestire la non autosufficienza dell’interessato, sfruttando aiuti economici come la pensione di invalidità.

Ecco perché l’offerta di assistenza è spesso diversa tra le Regioni ed una sigla può avere più significati.

Ad esempio RSA potrebbe indicare un Istituto di Ricovero e Cura di tipo scientifico per anziani e non una Residenza Sanitaria Assistenziale.

AD OGNI REGIONE LA SUA RETTA

L’altra variabile dell’offerta che tende a variare in molti casi è la stima della retta che l’anziano deve sostenere.

Cambiano i criteri di accreditamento tra le Regioni: mentre in alcuni luoghi il processo è molto chiaro e privo di intoppi, in altri casi non è cos’ rigoroso e preciso.

Quello che cambia è la quota a carico dell’assistito: questa può dipendere dal reddito della persona, dal tipo di assistenza richiesta, può decorrere dal primo giorni di ricovero oppure dopo 30 giorni o dopo 2 mesi.

È chiaro che questo tipo di situazione non giova alle famiglie che si trovano a dover decidere se portare o meno la persona cara in una casa di riposo o in un’altra struttura.

L’offerta può essere diversa, inoltre, se si parla di ricovero definitivo o temporaneo; anche le procedure di ammissione alla struttura possono essere diverse.

Al Sud, ad esempio, molto spesso è il malato che deve cercarsi un posto dove stare ed i tempi di attesa oscillano tra i 90 ed 180 giorni.

Infine molte volte le liste di attesa sono gestite dalle stesse strutture: questo aumenta chiaramente il rischio che l’accesso non segua l’iter stabilito ma avvenga in modo informale.