L’operatività nel Forex

trading

La parola Forex (coniata dall’espressione inglese “FOReign Exchange market”) è usata per indicare il mercato delle valute, cioè quel luogo virtuale dove investitori da diverse provenienze si incontrano per scambiarsi coppie di valute ai tassi offerti dal mercato in quel preciso momento.

Con un giro d’affari che spazia tra i 3 ed i 4 miliardi di dollari al giorno, il Forex non solo è il mercato più grande al mondo, ma, come diretta conseguenza, anche il più liquido. Qui per liquidità intendiamo che dato l’elevato numero di operatori, in qualsiasi momento noi volessimo aprire una posizione (long o short che sia) su una qualsiasi coppia di valute, sicuramente incontreremo immediatamente qualcun altro disposto ad aprire la medesima posizione ma di segno opposto.

Gli investitori che qui scambiano valute sono di diverse tipologie: possiamo infatti trovare singoli privati con intenti speculativi per arrotondare lo stipendio, o grandi banche che voglio aumentare o ridurre le loro riserve in valuta estera, oppure multinazionali con l’intento di coprire posizioni (cioè investimenti) effettuati in altri paesi nella valuta locale, od ancora grandi fondi di investimento e di gestione del risparmio con l’obiettivo di massimizzare il rendimento.

Tipicamente poi, le istituzioni più grande, che possono quindi muovere le masse di capitale più ingenti, sono chiamate le mani forti.

Altra caratteristica centrale del Forex è il fatto che è un mercato OTC (Over The Counter), ovvero un mercato non regolamentato (a differenza, ad esempio, del nostro MTA – Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana). In quanto tale, non ha sede in un luogo preciso, non c’è un’istituzione garante delle transazioni e gli orari di apertura/chiusura sono massimi: 24 ore al giorno, 6 giorni a settimana (mentre è possibile operare nell’MTA solo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:30).

Gli investimenti nel Forex vengono tipicamente effettuati seguendo due discipline: Analisi Tecnica e Analisi Fondamentale. Essendo entrambe materie di ampissimo spettro e quindi non riassumibili qui con completezza, abbiamo inserito un link al sito Job&Trading dove potrete trovare tutte le informazioni necessarie per approfondire ambo le discipline.

Solo al fine di offrire al lettore una panoramica generale, in conclusione, riportiamo alcune considerazioni sulle su esposte materie.

L’Analisi Fondamentale, di centrale importanza nello studio dei mercati azionari, ha rilevanza anche nel mercato delle valute. Elemento cardine sono le news sulla base delle quali gli operatori si creano delle aspettative sulle oscillazioni future di una o più coppie di cambi (ad esempio, a seguito del Quantitative Easing stabilito dalla BCE, era facilmente prevedibile una forte discesa dell’euro contro praticamente tutte le valute).

L’Analisi Tecnica, al contrario, si basa sullo studio dei grafici disegnati dalle fluttuazioni dei cambi e sull’utilizzo di formule matematiche e statistiche (chiamare oscillatori ed indicatori) che vengono rappresentate nel grafico ed inviano segnali di acquisto o di vendita delle valute di riferimento.

Data l’ingente liquida del Forex, che quindi limita significativamente le forti oscillazioni speculative, l’Analisi Tecnica è disciplina preferita. Solitamente l’Analisi Fondamentale viene utilizzata per la definizione dei trend di medio-lungo termine, mentre la Tecnica per l’individuazione del momento ottimale per entrare nel mercato.