Lavello cucina, quale materiale scegliere

Il lavello è uno degli elementi che caratterizzano una cucina e la rendono funzionale. La sua assenza creerebbe non pochi disagi, questo perchè è l’accessorio più utilizzato non solo quando si prepara da mangiare. Prima di acquistarne uno però, occorre tenere conto di alcune caratteristiche che potrebbero influenzare la scelta, prima fra tutte, la vasca. Il lavello può avere una o due vasche della stessa dimensione o diversa con un vano scolapiatti accanto oppure, il solo scolapiatti con una sola vasca. La forma stessa del lavello è importante, può essere quadrato, tondo o rettangolare con delle misure differenti così da facilitarne l’adattamento in ogni cucina.

In questa guida vi daremo qualche spunto sui tipi di materiali presenti sul mercato che compongono i lavelli da cucina.

L’ acciaio inox è certamente il materiale più diffuso per il lavelli da cucina. È resistente nel tempo, non annerisce, resiste alle alte temperature, non arrugginisce e non cambia con gli sbalzi termici. Gli unici handicap sono la facilità con cui si può graffiare e il calcare presente nell’acqua che lo macchia qualora non venga ogni volta asciugato. Per lavarlo occorre una spugnetta morbida e non abrasiva imbevuta di sapone neutro o detersivo, dopo il risciacquo sarà bene asciugarlo con un panno morbido onde evitare la formazione di macchie di ossidazione.

La ceramica è il secondo materiale più usato per la formazione dei lavelli da cucina ed è formato dall’impasto di argilla con sostanze minerali, rese resistenti da un trattamento termico. Il lavello in ceramica sarà in grado di resistere alle temperature più elevate, non assorbe gli odori, non si fa attaccare dai germi e dal calcare; tuttavia, un urto piuttosto violento potrebbe scheggiarlo o graffiarlo. Per pulire la ceramica sono necessari prodotti cremosi o neutri diluiti con acqua o acqua calda e candeggina.

Fragranite, un materiale formato da resine acriliche e particelle di granito. Il lavello in fragranite è biologicamente idoneo al contatto con il cibo, è caratterizzato da una superficie liscia e impermeabile in grado di respingere lo sporco e il calcare e di ridurre l’apporto di detersivi e altre sostanze chimiche. È un materiale estremamente resistente, capace di sopportare il calore fino a 280° C ma non solo, riesce a resistere a urti e graffi ed è disponibile in diversi colori. Per pulirlo è necessario una spugna morbida imbevuta nell’acqua tiepida o in detergenti non aggressivi; qualora si formino macchie e pori dovuti all’accumulo di calcare, sarà possibile rimuoverli con un panno imbevuto nella candeggina diluita o nell’alcool.

Il Corian, non molto economico, è formato da due terzi di minerali naturali e un terzo di resina acrilica. È disponibile in diversi colori e resiste a graffi, muffe e scheggiature. Per pulirlo è necessaria della semplice acqua calda per poi essere asciugato con un panno morbido.

Il Silestone, un materiale composto dal 94% di quarzo naturale. Ha attiva una protezione antibatterica, resiste a graffi e al calore ed è molto igienico. È piuttosto costoso e se si rompe è difficile da riparare. Acqua calda e sapone su un panno morbido provvederanno a rimuovere ogni tipo di macchia.

Il Cristadur, composto da 80% di quarzo. È un materiale davvero resistente al calore e agli urti, è antibatterico grazie agli ioni che si attivano con l’acqua. Per pulirlo bisognerà usare acqua calda e sapone su un panno morbido oppure un detergente neutro.

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