Zuckerberg modifica la privacy Facebook, ecco cosa cambia

Mark Zuckerberg dopo i recenti scandali, cambia le impostazioni della privacy Facebook.  Un caso? Non sembrerebbe proprio, dato che ha eseguito tale scelta dopo il “crollo in borsa” e le numerose lamentele degli utenti.

Il social network non vuole ripetere il grosso problema affrontato a novembre 2017, ovvero il crollo di visite a causa di problemi, non evidenti. Questa volta Zuckerberg corre ai ripari semplificando il menù relativo alle impostazioni di sicurezza del social da mobile.

Zuckerberg si difende come meglio crede

Dopo le recenti accuse su una privacy Facebook poco chiara e sulla rivelazioni di dati ingiusti, Mark Zuckerberg dichiara esplicitamente: “Le impostazioni, prima distribuite su quasi 20 schermate diverse, ora sono accessibili da un unico luogo. Abbiamo anche eliminato le impostazioni obselete, in modo tale che sia chiaro quali informazioni possono o non possono essere condivise con le app”.

L’imprenditore statunitense ribadisce che il social network richiede essenzialmente due autenticazioni e conferme per ogni account:

  • Tutte le attività che un profilo compie all’interno della piattaforma;
  • Autorizzare al trattamento dati, per le esigenze, passioni e interessi, in modo tale da mostrare annunci pubblicizzati mirati ad uno specifico target;

Zuckerberg continua spiegando che quando un utente da il consenso di accedere alle informazioni, esse non sono altro che “uno strumento che consente di eliminare qualunque cosa non si vuole più nel proprio diario o profilo su Facebook”.

Addio ai termini tecnici scritti sui termini di servizio

I termini di servizio riportano tutte le leggi sulla privacy Facebook e le norme attuate in totale trasparenza. Uno dei più grandi problemi, a dir la verità due, è che:

  1. La gente non legge i documenti al fine legale;
  2. Vi sono termini troppo tecnici e poco comprensibili;

Il fondatore del social network “faccia-libro”, specifica che a breve renderà i documenti relativi alla privacy degli utenti e ai “termini di servizio” più semplici possibili.

Tale semplificazione aiuterà la gente a comprendere con trasparenza, i dati comunicati e l’uso che il social network ne potrà fare. Inoltre non saranno utilizzati termini troppo complessi, bensì anche il linguaggio sarà più “informale”.