L’Amarone della Valpolicella

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L’Amarone della Valpolicella, è considerato uno dei più prestigiosi vini veneti in Italia e all’estero. Fino a settant’anni fa la Valpolicella era rinomata quasi unicamente per il Recioto; un vino rosso passito, elegante e complesso, ideale per accompagnare dolci tipici e formaggi.

In seguito i processi di produzione del Recioto ebbero un’evoluzione nelle tecniche di vinificazione che portarono alla nascita d un vino secco e amarognolo: l’Amarone. Una leggenda racconta che un produttore veneto voleva vinificare del Recioto, come di consueto mise le uve pigiate in botte ma se ne dimenticò…

All’aumentare delle temperature primaverili il vino continuò a fermentare fino a divenire secco e alcolico, perdendo il sapore dolciastro caratteristico. Iniziarono così le prime sperimentazioni di un prodotto nato per errore, la cui differenza consisteva nella durata della fermentazione. Per il Recioto la fermentazione viene interrotta per ottenere un residuo zuccherino da vino dolce; mentre per l’Amarone la fermentazione completa è in grado di donare un vino strutturato, alcolico e deciso.

Il consumo dell’Amarone inizialmente era solo a livello familiare ma pian piano seppe annoverare innumerevoli estimatori. Nel 1968 ottenne la Denominazione di Origine Controllata e nel 2010 la DOCG che ne regolava un disciplinare di produzione.

Il disciplinare si riferisce a 19 comuni della provincia di Verona per i vini ricavati da uve di corvina (dal 40 al 70%), rondinella (dal 20 al 40%), molinara (dal 5 al 25%) e piccole percentuali di uve autoctone registrate per la regione Veneto. Le uve raccolte e selezionate minuziosamente a mano, vengono riposte in cassette di legno ad appassire in locali areati fino a gennaio.

La surmaturazione permette un elevato incremento del grado zuccherino e consente di preservare degli aromi unici e caratteristici. Dopo un ulteriore controllo delle uve, si passa alla pigiatura e a una lunga fermentazione. Seguirà un lungo affinamento in botti di rovere  al termine del quale servirà un ulteriore maturazione in bottiglia.

In commercio esistono eccellenti bottiglie di amarone di oltre 20 anni che possono raggiungere valutazioni considerevoli. Le cifre sono giustificate dal certosino lavoro manuale nella selezione delle uve e nella tiratura limitata di produzione ma anche nel tempo investito tra la vendemmia e la commercializzazione che varia da un minimo di 3 anni, fino a 5 anni. Memorabili sono le annate dal 2007 al 2011, grazie a fattori produttivi, climatici e qualitativi delle uve.

Tra Le migliori cantine produttrici dell’Amarone ricordiamo delle aziende storiche :Dal Forno, Quintarelli, Bertani, Allegrini, Cesari , Masi.

L’Amarone al palato ha un gusto rotondo, che richiama alla memoria gustativa sentori di frutta matura e liquirizia; si abbina bene a piatti ricchi e saporiti ma è ottimo anche nei momenti di pieno relax, in quanto considerato un vino da meditazione.

Per poterlo apprezzare al meglio la bottiglia va stappata almeno due ore prima e posto in decanter. La temperatura di servizio ideale è tra 18° e 20°, va dunque versato in ampi calici che permetteranno una migliore ossigenazione agevolando lo sprigionarsi dei suoi inconfondibili e unici profumi varietali e intriganti aromi terziari.