Come imparare a mixare con la console da dj?

Hai deciso che vuoi diventare l’anima delle feste e hai acquistato un controller, vero? Ora non ti resta che sapere come imparare a mixare con la console da dj. Se, invece, non hai ancora un tuo impianto, su questo sito troverai consigli e suggerimenti per fare la tua scelta.

Mixare è un’arte, una passione che, al pari di tutte le altre, richiede costanza e allenamento. Devi affinare l’orecchio e intuire come due o più brani possono stare bene insieme. I primi risultati, magari, non ti entusiasmeranno, ma tu continua senza scoraggiarti e presto vedrai i frutti del tuo impegno.

Di seguito troverai una guida completa per muovere i primi passi per mixare la musica che più ti piace.

Cosa significa mixare

In parole molto semplici, mixare significa mischiare due o più brani in modo che sembrino soltanto uno. I dj più esperti arrivano a mixare anche 6 brani per volta. Se sei alle prime armi, però, meglio cominciare solo con due e aumentare man mano che fai pratica e migliori. Il mix base è quello che propone un cambio continuo tra un brano e l’altro senza pause.

Per farlo, ci si serve di una consolle. Se non hai ancora un tuo impianto, su questo sito troverai consigli e suggerimenti per fare la tua scelta.

Una console è un impianto che legge un brano e poi ne suddivide le tracce, tante quanto sono i canali di cui è fornita. I canali vanno da un minimo di 2 a un massimo di 6. A prescindere dal tipo di impianto che hai a disposizione, comincia sempre con due brani.

Meglio avere consolle che si installano al pc. Dal computer infatti ti sarà più semplice comprendere come ti stai muovendo e “manipolare” le tracce, sovrapponendole, modificandole e gestendole nel modo e nel momento che ritieni migliori.

Ecco le basi del mixaggio.

·         Mix semplice

È il passaggio tra il finale di un brano e l’inizio di un altro. Si tratta normalmente di 30 secondi anche se, a volte, si arriva fino a 2 minuti. Come dicevamo poco fa, i mix semplici sono quelli da cui partire per esercitarsi. Si passa poi al mix semplice con FX: ovvero, su un terzo canale si inseriscono suoni esterni o estratti di altri brani, per creare effetti e risultati inediti e unici.

·         Mix complesso

I mix complessi riguardano la “parte interna” del brano scelto: si lavora su alcuni “pezzi”, sostituendo il drop di una canzone, magari con l’intro di un’altra. I mix complessi sono appannaggio dei dj più esperti, perché richiedono esperienza e velocità ed è necessario, anzi fondamentale, conoscere bene non solo la musica, ma anche i brani su cui si lavora.

Ricorda: non si possono miscelare brani presi a caso: i due pezzi devono essere compatibili per ritmo, melodia, struttura, tonalità etc. Tuttavia, come vedremo nei paragrafi successivi, se due brani non lo sono completamente, è possibile lavorare su alcuni parametri.

·         Mettere a tempo

Per prima cosa, devi avere due brani che hanno lo stesso tempo. Per l’esattezza, questi devono avere gli stessi Beats Per Minuto (Bpm). Una volta i dj imparavano a orecchio a riconoscere la velocità, oggi i controller hanno strumenti appositi che misurano i Bpm. Usa però sempre la tua capacità di ascolto: uno strumento poco sofisticato può dare indicazioni errate. Se non hai questa capacità, dovresti iniziare facendo pratica e ascolto, al fine di acquisirla e di affinarla.

Se hai individuato due brani che hanno già queste condizioni, bene! In caso contrario, potrai essere tu stesso a fare in modo che abbiano gli stessi Bpm. Lo farai aumentando o diminuendo la velocità di uno dei due. Per essere più precisi, la regola è che sia il secondo brano, ovvero quello in entrata, ad essere modificato.

Ogni consolle o software è dotata di Pitchbend, che sarebbe uno strumento in grado di modificare questa caratteristica. Come regola generale, ogni Bpm di differenza richiede una modifica della velocità tra il 7 e l’8 per cento.

·         Gain e Fader

Entrambi questi strumenti servono a regolare il volume dei brani mentre si mixa. Il parametro che imposti con il Gain è stabile: una volta fissato, all’inizio del mixaggio, resterà invariato per tutta la durata del pezzo. In questo modo, i drop di ogni canzone saranno quasi allo stesso volume di quelli degli altri brani.

Il fader permette di aumentare o diminuire il volume del brano in entrata o in uscita. In questo modo, il dj deciderà quando il pubblico sentirà entrambe le tracce. In cuffia, anche lui potrà ascoltarle entrambe.

·         Hot Cue

Il pulsante hot cue permette di selezionare determinate sezioni del brano, quindi si può facilmente riprenderlo in qualsiasi momento. È possibile anche contrassegnare più hot cue point su una canzone.

·         Le frequenze

Infine, gioca sulle frequenze: basse, medie alte. Nel primo gruppo ci sono strumenti come bassi o pianoforti; nel secondo il 70 per cento dei suoni, compresi i vocali; nel terzo infine i suoni striduli e gli acuti. Togliendo una di queste fasce, non eliminate gli strumenti, perché ognuno tocca più frequenze. Ciò che eliminerai sarà solo la parte che rientra nella frequenza da voi individuata. In questo modo renderai i due pezzi da mixare “omogenei” e più compatibili tra loro.