Guida rapida al domicilio sanitario

Il domicilio sanitario è una prassi che garantisce l’assistenza domiciliare pubblica presso una determinata Asl di residenza. Quando invece i soggetti non hanno un domicilio fisso, le cose possono cambiare notevolmente. La prassi più comune è quella di eleggere il nuovo domicilio sanitario presso il medico di riferimento. Questa tutela sanitaria è una tutela per tutte quelle persone che, a causa di motivi lavorativi o di studio, sono costrette a vivere lontano dal luogo di residenza.

Domicilio sanitario: quali soggetti possono richiederlo

La normativa sul domicilio sanitario è molto chiara: “La legge prevede che possono essere iscritti in appositi elenchi della ASL le persone non residenti” quei soggetti come, tra gli altri, i lavoratori stagionali (attività riferite in particolare all’industria turistica o alberghiera, alla cantieristica, ecc.), gli insegnanti o professori con incarichi di durata superiore a tre mesi, i soggiornanti, per comprovati motivi di salute, certificati da un medico specialista della ASL, lavoratori distaccati e loro familiari, con contratto di lavoro di durata superiore a tre mesi”. C’è solo una condizione: il soggetto interessato alla richiesta di assistenza sanitaria domiciliare deve avere un’occupazione di durata superiore a tre mesi e non maggiore di un anno.

Per iscriversi alla Asl di un territorio dunque, è necessario dimostrare l’esistenza di una dimora abituale nel Comune in cui richiedere il domicilio sanitario. La categoria che può aver bisogno maggiormente di un domicilio sanitario sono gli studenti fuori sede. Loro possono aver bisogno di certificati medici o di cure provvisorie. In tali ipotesi, puoi richiedere quindi il domicilio sanitario, ossia l’iscrizione presso una ASL diversa da quella della residenza.

Come si richiede il domicilio sanitario

Il domicilio sanitario garantisce quindi l’assistenza medico-generica in favore di tutti coloro che permangono in una località diversa da quella di residenza per almeno tre mesi. Se il tempo di permanenza è inferiore, la legge costringe ad avvalersi del servizio di continuità assistenziale (guardia medica) oppure rivolgersi al più vicino presidio ospedaliero. In alternativa, lo studente può scegliere di rivolgersi a professionisti che operano nel privato.

Il prerequisito indispensabile per poter avviare la procedura di elezione del domicilio sanitario è quella di essere già iscritti presso l’Azienda sanitaria locale (ASL) del luogo di residenza. Si può chiedere il domicilio sanitario anche per il proprio nucleo familiare: l’unica condizione è che i componenti permangano per tre mesi nel luogo diverso da quello di residenza. I genitori quindi possono ottenere l’assegnazione temporanea del medico curante o del pediatra nel caso in cui nel nucleo ci siano bambini di età inferiore a sei anni. Il procedimento per ottenerlo è semplice.

Per prima cosa, bisogna recarsi presso la Asl di residenza e chiedere la cancellazione del medico curante. Dopo occorre rivolgersi all’Asl della città presso cui si è domiciliati e presentare la richiesta di domicilio sanitario all’ufficio competente. L’istanza di domicilio sanitario può essere presentata anche da un soggetto terzo con delega e documento di identità.

Quali documenti vanno presentati

Per poter ottenere il domicilio sanitario, occorre compilare un modulo scaricabile dal sito Internet della ASL (e reperibile in forma cartacea presso l’ufficio). La richiesta deve essere corredata da: tessera sanitaria in corso di validità, documento di identità valido (carta d’identità, patente di guida, passaporto, etc.), cancellazione dall’Azienda sanitaria locale del luogo di residenza, autocertificazione del motivo che porta alla richiesta di cambiamento del domicilio. Se il trasferimento è dovuto a ragioni di studio, è possibile recuperare l’attestato di iscrizione presso l’ente scolastico del luogo in cui si chiede assistenza. Se la richiesta di domicilio sanitario invece è legata a un lavoro, bisogna presentare il contratto di lavoro. Ad aver bisogno di un domicilio sanitario può essere anche un militare: in quel caso, deve chiedere un certificato rilasciato dal corpo di appartenenza. Nel caso invece in cui il trasferimento è connesso a motivi di salute, bisogna allegare la certificazione del ricovero. Rientrano in questa categoria anche i soggetti che hanno la necessità di sottoporsi a terapie termali per un periodo superiore a tre mesi.

Per riassumere, possono richiedere il domicilio sanitario: Anziani o disabili che necessitano di assistenza da parte dei loro familiari (Autocertificazione) Lavoro (Autocertificazione) Studio (Autocertificazione) Motivi di salute (Certificato del curante da allegare in originale)

Come avviene il rinnovo

Dopo aver ottenuto il domicilio sanitario, è possibile scegliere il nuovo medico di famiglia ed eventualmente il pediatra. La lista è consultabile presso gli uffici del distretto sanitario di nuova appartenenza ed è sempre scaricabile in pdf. Tuttavia è possibile rinnovare la richiesta e ottenere una proroga del beneficio se rimangono valide le stesse condizioni. Chi non è iscritto ad alcun domicilio sanitario, in caso di necessità si può rivolgere a un medico di medicina generale o a un pediatra di libera scelta convenzionato con un’ASL.

In questo caso, si è tenuti al pagamento della visita. Ad ogni modo, una volta rientrati presso la propria residenza, è possibile chiedere il rimborso alla propria ASL dietro presentazione della fattura rilasciata. Sono esclusi, di norma, dal pagamento, tali soggetti: i minori di 6 anni gli ultrasessantacinquenni il cui reddito sia inferiore a euro 36.151,98 lordi l’anno i cittadini portatori di handicap il cui grado di invalidità sia pari o superiore al 67 per cento

Cosa fare senza domicilio sanitario

Chi non ha bisogno di interventi di assistenza sanitaria domiciliare a lungo termine, può affidarsi ad aziende che operano sul territorio e che erogano servizi infermieristici, anche a domicilio come nel caso di For Life Emergenza attivi nella regione Lazio e specializzati in interventi infermieristici nel domicilio abitativo, in strutture pubbliche come ospedali o cliniche private oppure comodamente in ufficio.