Brand management

Al fine di raggiungere risultati di business sempre più importanti, le grandi aziende e nello specifico gli studi dentistici cercano costantemente strategie per rendere più forte il loro brand.

Tutte le strategie mirate al potenziamento di un brand e alla precisa identificazione di uno studio con il proprio brand prendono il nome di Brand Management, “gestione del marchio”, come riporta Markedonzia.com, le cui metodologie sono spesso utilizzate anche dai marchi in crescita.

Cos’è

Il Brand Management, conosciuto anche come Branding, è una strategia che in Italia viene definita “gestione del marchio”, intesa come coordinazione di tutti gli elementi che ne fanno parte.

Si è soliti suddividere il Brand Management in due macroaree: quella dei valori tangibili e quella dei valori intangibili. Entrambe le aree, pur avendo due approcci totalmente differenti, funzionano parallelamente tra loro.

Il Brand Management ha un approccio mirato alla realizzazione di un’immagine e di un concept che possa essere unico nel suo genere e percepito dai potenziali pazienti (del settore salute e benessere) come valido e degno di fiducia. Per far sì che sia i valori tangibili che quelli intangibili possano funzionare in questo senso, il Brand Management deve stabilire e dare vita a degli elementi fondamentali sui quali impostare l’intera struttura di gestione del brand.

Tra gli elementi più utili per il Brand Management vi sono: nome, logo, prezzo e qualità di un determinato trattamento o servizio offerto; contano persino le etichette.. Questi elementi, se calibrati nella giusta misura, creano un rapporto di fidelizzazione tra il paziente e il trattamento o studio che lo offre.

Componenti

Il Brand Management si fonda sulla sinergia di molteplici attività mirate a dare risalto alle qualità di un trattamento e a fidelizzare i pazienti verso lo studio odontoiatrico.

Negli anni è stato consolidato e standardizzato un processo che indirizzi le aziende ad un giusto approccio gestionale che dia vita ad una struttura indirizzata a un determinato target di riferimento.

Le componenti della struttura del Brand Management sono solitamente fissate in: Brand Identity, Brand Awareness, Brand Image, Brand Positioning, Brand Loyalty e Brand Equity, e tutte hanno uno scopo ben definito in relazione all’attività che se ne serve.

La Brand Identity annovera tutte le modalità in cui un’azienda può essere riconosciuta dai consumatori: il logo, il font con cui è scritto il nome, sono tutti elementi che esprimono il concept del marchio e attraverso i quali il marchio stesso si manifesta al pubblico.

La Brand Awareness, la “consapevolezza del marchio”, comprende tutte le attività di comunicazione mirate a dare maggior visibilità al brand nel mondo e nei mercati internazionali.

La Brand Image è tra le componenti più importanti del Brand Management, perché le aziende quotate in borsa, con la loro immagine, possono condizionare i ricavi e la notorietà di un prodotto o di un marchio. La Brand Image è la percezione che il consumatore ha nei confronti del brand ed è strettamente connessa alla Brand Identity.

La Brand Positioning, che riguarda non tanto i consumatori quanto gli statisti, fornisce un’idea del posizionamento del marchio in relazione ai competitor.

Il Brand Loyalty è la componente che le aziende tengono in maggior considerazione, perché indica la fidelizzazione dei clienti all’azienda e al brand, aspetto fondamentale per mantenere i ricavi sempre costanti nel tempo.

La Brand Equity indica il valore del marchio e la sua immagine, che ha costruito nel tempo. questo fattore è soggetto a tantissime variazioni, ma nella maggior parte dei casi rappresenta una manifestazione del gradimento del brand da parte dei consumatori.

Tipologie di brand

Una volta comprese e analizzate le varie componenti della struttura del procedimento di Brand management, è indispensabile concentrarsi sulle varie tipologie che quest’ultimo può assumere. Il settore e le categorie nelle quali un marchio si può collocare sarebbero potenzialmente infinite, in quanto ogni azienda, con relativo brand, è dotata di molteplici e varie caratteristiche: ed è proprio per questo motivo che sono state ideate le tantissime tipologie di brand esistenti, così da riuscire a dare la giusta collocazione per l’approccio al brand management in base ai prodotti di riferimento.

I brand esistenti possono essere raggruppati in alcune macrocategorie: Mono Brand, se la gestione del brand viene realizzata per uno o comunque pochi prodotti; Family Brand, se il Brand Management è da riferirsi a più prodotti accomunati da valori emozionali, come nel caso dei prodotti per famiglie; Corporate Brand e Furtive Brand, la prima utilizzata per migliorare sia i prodotti che l’immagine dell’azienda, la seconda fondata su prodotti specifici e spesso del tutto estranea ai valori e agli ideali dell’azienda interessata.

Brand management e social network

Anche se i social media hanno cambiato le tattiche marketing dei brand, gli obiettivi primari del brand management rimangono gli stessi; ovvero per attirare e fidelizzare i clienti. L’avvento dei social network ha dato la possibilità ai clienti di spargere la voce e la loro esperienza con l’azienda in modo autonomo e distaccato spesso dalle attività di marketing del brand. Il marketing del passaparola tramite i social media rientra nella categoria del marketing virale, che descrive ampiamente qualsiasi strategia che incoraggi le persone a propagare un messaggio, creando così il potenziale per una crescita esponenziale nell’esposizione e nell’influenza del messaggio. Questa tecnica di marketing consente agli utenti di spargere la voce sul marchio che crea visibilità per l’azienda. Per questo motivo, i marchi investono sempre più nel monitoraggio e nell’utilizzo dei social media a scopo commerciale.