Cosa fare per diventare traduttori professionali

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Chi è intenzionato a fare delle traduzioni il proprio lavoro, e quindi a diventare un traduttore professionale a tutti gli effetti, non può non partire da un percorso scolastico e universitario adeguato: ciò è fondamentale per beneficiare di una preparazione di base ben solida, tale da poter essere riconosciuta e apprezzata non solo in Italia, ma anche al di là dei confini nazionali. Un traduttore professionale può trovare un impiego in molti contesti: non solo in un’agenzia di traduzione o nell’ambito dell’assistenza linguistica, ma anche nel campo della mediazione culturale, in una multinazionale, nel settore della redazione di testi o nell’interpretazione di trattative.

Qualsiasi diploma di scuola superiore consente di accedere a un corso universitario in interpretazione e traduzione: si tratta di un corso che dura tre anni e che garantisce una preparazione professionale accurata, con una formazione culturale di alto livello. Vi sono, inoltre, i corsi di secondo livello, che invece durano quattro anni e che costituiscono la strada privilegiata per iscriversi a un corso di laurea specialistica in interpretazione di conferenza. Chi segue questo percorso professionale ha notevoli possibilità di successo, anche dal punto di vista economico, dal momento che una posizione del genere è retribuita molto bene.

Nei corsi, le lezioni di teoria che si svolgono in aula sono sempre affiancate da seminari ed esercitazioni che permettono di sviluppare anche le conoscenze pratiche. Chi ha l’opportunità di prendere parte al programma comunitario Socrates, d’altro canto, viene messo nelle condizioni di trasferirsi per non meno di tre mesi, e per un periodo massimo di dodici mesi, all’estero, in modo tale da frequentare un’università che è collegata con una scuola per interpreti. Ovviamente, tutti gli esami sono riconosciuti.

Non è inutile mettere in evidenza che un bravo traduttore professionale è in grado di padroneggiare nel migliore dei modi non solo la lingua straniera di cui è esperto, ma anche e soprattutto la lingua italiana: e ciò vale sia per lo scritto che per il parlato. Una volta che il percorso di studi scelto è stato completato, non c’è altro da fare che mettersi in cerca di un lavoro: tra le tante opzioni disponibili ci sono le offerte messe a disposizione dalla Comunità Europea, che consente di lavorare come liberi professionisti o come funzionari. Ecco perché non è inutile dare un’occhiata alla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, nella quale vengono pubblicati i bandi di concorso relativi alle nuove assunzioni, che comunque sono pubblicizzati anche tramite le testate giornalistiche nazionali.